STRATEGIE NELL’AMBITO EUROPEO E INTERNAZIONALE
POLITICHE EUROPEE
Politica di coesione 2014 - 2020
Le politiche di coesione economica e sociale europea sono previste dall’art. 174 TFUE:
“Per promuovere uno sviluppo armonioso dell’insieme dell’Unione, questa sviluppa e prosegue la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale.
In particolare l’Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite.
Tra le regioni interessate, un’attenzione particolare è rivolta alle zone rurali, alle zone interessate da transizione industriale e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna.”
La nuova politica di coesione e, in particolare, i Fondi strutturali e di investimento europei saranno impiegati in stretta coerenza con le politiche di EUROPA 2020, ovvero in aderenza alla strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
La politica di coesione, che costituisce la prevalente fonte di finanziamento europeo nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale 2014-2020, è oggi regolata da un vasto quadro normativo:
- Regolamento (UE) N. 508/2014 (FEAMP)
- Regolamento (UE) N. 1299/2013 (Etc)
- Regolamento (UE) N. 1300/2013 (Fondo di coesione)
- Regolamento (UE) N. 1301/2013 (Fondi FESR)
- Regolamento (UE) N. 1302/2013 (GECT)
- Regolamento (UE) n. 1303/2013 (Disposizioni generali per i Fondi SIE)
- Regolamento (UE) N. 1304/2013 (Fondi FSE)
- Regolamento (UE) N. 1305/2013 (FEASR).
Documenti utili:
ACCORDO DI PARTENARIATO PER L'ITALIA
La fase operativa della programmazione dei Fondi SIE è stata avviata con la pubblicazione del Position paper (Italia) e del Quadro Strategico Comune (contenuto nell’Allegato I al Regolamento UE 1303/2013).
Sulla base di questi atti ed in seguito al negoziato con l’Italia, il 29/10/2014 la Commissione ha adottato l’Accordo di partenariato che definisce i fabbisogni di sviluppo, gli obiettivi tematici della programmazione, i risultati attesi e le azioni da realizzare tramite l’impiego dei fondi strutturali.
PON METRO - STRATEGIE DI SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE
La programmazione dei fondi SIE viene declinata anche all’interno di singoli Programmi Operativi Nazionali e Regionali che ex artt. 26 ss del Regolamento 1303/2013 delineano delle puntuali interpretazioni dell’Accordo di Partenariato e di alcuni degli OT specificati in quest’ultimo.
In particolare, il Pon Città Metropolitane 2014 – 2020 (Pon metro) “si inserisce nel quadro dell’Agenda urbana nazionale e Sviluppo urbano sostenibile delineati nell’Accordo di Partenariato della programmazione 2014-2020”. Esso ha una dotazione finanziaria di oltre 892 milioni di Euro, di cui 588 milioni di risorse comunitarie (446 a valere sul FESR e 142 sul FSE) e 304 milioni di cofinanziamento nazionale.
Il PON Metro si focalizza su due driver strategici:
- l’applicazione del paradigma Smart city per il ridisegno e la modernizzazione dei servizi urbani;
- la promozione di iniziative di Innovazione sociale per rafforzare i servizi di inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree e quartieri disagiati
Il PON Metro si articola in quattro Assi prioritari (più l’Asse 5 – Assistenza tecnica):
ASSE |
AZIONI | DOTAZIONE FINANZIARIA |
ASSE PRIORITARIO 1 – Agenda digitale metropolitana (OT2 FESR) | Adozione di tecnologie per migliorare i servizi urbani della smart city |
151,98 Meuro |
ASSE PRIORITARIO 2 – Sostenibilità dei servizi e della mobilità urbana (OT4 FESR) |
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318,29 Meuro |
ASSE PRIORITARIO 3 – Servizi per l’inclusione sociale (OT9 FSE) |
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217,19 Meuro |
ASSE PRIORITARIO 4 – Infrastrutture per l’inclusione sociale (OT9 FESR) |
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169,75 Meuro |
ASSE 5 – Assistenza tecnica (FESR) |
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35,71 Meuro |
Il Pon Metro riguarda 14 Città, individuate in tre categorie:
- Città situate nelle Regioni più sviluppate (Torino, Genova, Milano, Bologna, Venezia, Firenze, Roma Capitale) con dotazione finanziaria di 39.168.000,00 €
- Città situate nelle Regioni meno sviluppate (Bari, Napoli, Reggio Calabria, Catania, Messina e Palermo) con dotazione finanziaria di 90.645.333,67 €
- Città situate nelle Regioni in transizione (Cagliari) con dotazione finanziaria di 39.168.000,00 €.
Il Pon metro si concentra con interventi mirati in particolare nel Comune capoluogo delle Città metropolitane (solo le azioni legate all’Asse 1 e quelle finanziate dal Fse possono riferirsi anche ai comuni esterni al capoluogo e alla Città metropolitana in genere).
Ad oggi 10 comuni capoluogo hanno predisposto il documento strategico contenente i progetti di sviluppo urbano sostenibile:
Bologna: Dossier Strategico; Allegato 1; Allegato 2; Allegato 3; Approfondimento dell’Agenda Urbana
Cagliari: Strategia di Sviluppo Urbano Sostenibile
Genova: Dossier Strategico; Allegato 1; Allegato 2; Allegato 3
Milano: Documento Strategie Urbane Pon Città Metropolitane; Approfondimento dell’Agenda Urbana
Napoli: Strategia di Sviluppo Urbano Sostenibile della Città di Napoli
Palermo: Documento di Strategia Urbana
Reggio Calabria: Strategia di Sviluppo Urbano Sostenibile della Città di Reggio Calabria
Roma: Sviluppo urbano sostenibile – Le strategie di Roma Capitale; Approfondimento dell’Agenda Urbana
Torino: Documento Strategico
Venezia: Strategia di sviluppo Urbano sostenibile integrata Comune di Venezia.
Anche in prospettiva comparatistica rispetto alla formulazione dei Psm, si consideri che l’Allegato I “Proposte di Componenti di una Strategia Urbana Integrata” alla Nota EGESIF del 18 maggio 2015 (Linee guida per gli Stati membri sullo sviluppo urbano sostenibile integrato – Articolo 7 del regolamento FESR) suggerisce la seguente struttura per i documenti strategici:
CONTENUTO PROPOSTO |
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a) Sintesi del contesto urbano e individuazione dei principali problemi e sfide politiche |
• dati statistici e referenziati che dimostrino e definiscano il contesto e le sfide della città (con chiaro riferimento alle cinque sfide di cui all’articolo 7 del regolamento FESR), per esempio: statistiche della popolazione e demografia; statistiche sulla disoccupazione e sull’occupazione; composizione dell’industria/occupazione; sintesi dei programmi pertinenti (FESR e FSE) relativi alla città; |
b) Definizione del punto centrale e degli obiettivi |
• descrizione del punto centrale della strategia e analisi del motivo della sua selezione; • sintesi delle principali aspirazioni della strategia; • presentazione dell’obiettivo o della visione strategica; • elenco delle priorità generali del piano d’azione; • elenco degli obiettivi fondamentali – cosa si desidera ottenere – assicurandosi che siano specifici, misurabili, attuabili, realistici e temporalmente definiti (SMART). |
c) Azioni/programma |
• ripartizione delle attività / azioni / operazioni indicative che verranno sviluppate e svolte per contribuire al raggiungimento di tali obiettivi e risultati (è possibile scegliere di presentare questa informazione inserendo diverse attività “sotto” i vari obiettivi); |
d) Schema di finanziamento |
• sintesi delle risorse che saranno richieste per la realizzazione; |
e) Quadro per lo svolgimento |
• informazioni su chi svolgerà le azioni – ruoli e responsabilità delle parti interessate; |
f) Analisi del rischio |
• descrizione del tipo di rischio (per es. operativo, finanziario, legale, relativo al personale, tecnico, comportamentale); |
Tutti i documenti strategici si attengono a quanto suggerito nei punti sub a) e b), evidenziando il contesto territoriale e le sfide della città relativamente agli ambiti identificati dall’art. 7 regolamento FESR (sfide economiche, ambientali, climatiche, demografiche e sociali). Quanto al punto sub c), in tutti i dossier sono generalmente identificati gli obiettivi generali e specifici, le azioni, i target e gli indicatori per il monitoraggio dei processi; solo i documenti strategici di Milano e di Palermo definiscono, però, l’orizzonte temporale dell’implementazione dei progetti o del coinvolgimento dei comuni dell’area metropolitana. I punti sub d), e), f) sono ampiamente considerati dal dossier strategico del comune di Milano, ove ad una precisa, seppur potenziale, allocazione delle risorse finanziarie (il che avviene in parte anche nei dossier di Roma Capitale e di Napoli), seguono le informazioni sulla governance e l’analisi dei rischi.