Art. 32

Il piano strategico

8. La Città metropolitana può coordinare la propria pianificazione con Comuni e Province contermini tramite processi di copianificazione su materie di interesse comune, finalizzati alla realizzazione di accordi di pianificazione.

Art. 34

Efficacia del Piano strategico

1. Il Piano strategico costituisce il riferimento generale per l’azione della Città metropolitana in coerenza con la relazione programmatica del Sindaco metropolitano. Gli altri atti di pianificazione e gli atti di carattere generale della Città metropolitana mettono in evidenza con specifica motivazione le loro relazioni col Piano strategico.

2. I Comuni e le Unioni di Comuni collaborano con la Città metropolitana nella pianificazione e attuazione dei progetti di interesse metropolitano disposti nel Piano strategico. Eventuali divergenze vanno decise con provvedimento del Consiglio metropolitano.

3. Il Piano strategico rappresenta il riferimento per il finanziamento delle azioni dei Comuni da parte della Città metropolitana.

Art. 35

Pianificazione territoriale

2. La componente strutturale del Piano territoriale stabilisce la conformazione delle zone selezionate a tempo indeterminato e, a questo scopo, recepisce dalla pianificazione sovraordinata:

  • la tutela bei beni culturali e delle aree di valore paesaggistico;
  • la definizione delle aree di rischio idraulico, idrogeologico e di erosione costiera incluse le politiche di adattamento e mitigazione del rischio previste dalla Regione;
  • le norme relative ai parchi ed alle aree naturali protette;

e, compiendo una esaustiva ricognizione dei vincoli, redige la Carta unica del territorio cui si atterranno i comuni nella redazione dei PUC. In aggiunta, individua:

  • le aree naturali protette e comunque di pregio da tutelare;
  • i beni culturali di valore identitario, storico e artistico da valorizzare;
  • il sistema delle infrastrutture di comunicazione materiale ed immateriale da mantenere in efficiente esercizio;
  • le grandi attrezzature d’interesse metropolitano da curare e sviluppare.

3. La componente operativa, di durata triennale, programma le azioni di interesse metropolitano da attuare da parte della città metropolitana e gli indirizzi per i Comuni della Città metropolitana. In particolare:

  • elabora la strategia di sviluppo economico e dell’occupazione prevedendo la relativa dinamica demografica e il fabbisogno abitativo per fornire ai Comuni gli obiettivi di dimensionamento dei PUC;
  • in relazione alla domanda abitativa, stabilisce politiche per la residenza sociale e l’organizzazione del territorio in modo da decongestionare le zone a rischio naturale (vulcanico, idrogeologico, o con problemi di erosione costiera);
  • stabilisce le aree da destinare alle attività produttive secondo le localizzazioni meglio connesse alle infrastrutture esistenti e previste, chiedendo ai Comuni interessati a modificare in tal senso i loro PUC;
  • copianifica con i Comuni coinvolti le attrezzature d’interesse metropolitano;
  • progetta le infrastrutture in grado di assicurare le comunicazioni per gli spostamenti interni all’area metropolitana e sviluppare legami ed accessibilità della Città metropolitana sulle lunghe e medie distanze con eventuali, ove necessario, accordi di programma con gli enti competenti;
  • promuove la riqualificazione ed il rinnovo delle aree degradate e dismesse;
  • promuove la rete dei siti Unesco e la riqualificazione delle buffer zone;
  • valorizza e riqualifica i siti di maggiore attrazione e di valore archeologico, storico, monumentale e paesaggistico;
  • stabilisce progetti di connessione ambientale tra le aree di valore naturalistico;
  • formula progetti e regolamenti per promuovere l’ecoefficienza e l’efficienza energetica delle aree urbanizzate, il risparmio delle risorse non rinnovabili, la permeabilità del suolo;
  • persegue l’integrazione e la semplificazione delle normative di edilizia locale al fine di pervenire ad un regolamento edilizio tipo per l’intera area metropolitana;
  • individua e promuove gli ambiti agricoli strategici, valorizzando il ruolo dell’agricoltura metropolitana.

4. La Città metropolitana, su richiesta dei Comuni, li assiste nella redazione della componente strutturale dei PUC, utilizzando gli studi e le elaborazioni strutturali del Piano territoriale metropolitano.

Art. 36

Rete della mobilità metropolitana

1. Il Piano della rete della mobilità metropolitana è integrato nel Piano territoriale metropolitano e comprende le previsioni relative alle infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime ed aeroportuali, di concerto con gli enti competenti, assicurando la compatibilità e l’integrazione con la trasformazione dell’insediamento e la distribuzione delle funzioni. Il Piano territoriale assicura, per ciascuna area omogenea, l’integrazione delle reti e dei servizi di trasporto pubblico metropolitano con quello locale.

2. La Città metropolitana promuove la intermodalità del trasporto e progetta i nodi di scambio multimodale, potenzia il trasporto pubblico di massa offrendo una competitività di costo e di servizio rispetto a quello privato.

Art. 38

Sicurezza integrata e protezione civile

1. Al Piano territoriale metropolitano sono demandati gli studi e i provvedimenti per giungere ad un assetto del territorio meglio adeguato alla prevenzione dei rischi naturali e specialmente di quello vulcanico, idrico ed idrogeologico. Nello stesso documento si dovrà prevedere una strategia di adattamento e mitigazione dei rischi derivanti dal riscaldamento globale e coordinare i piani di protezione civile dei comuni.

Art. 42

Sussidiarietà verticale e delega di funzioni

1. La Città metropolitana, salva l’attività di programmazione e di indirizzo, opera di norma attraverso il conferimento, anche con delega, di funzioni amministrative alle zone omogenee o alle Unioni di Comuni.