Art. 12

Partecipazione ed eguaglianza

2. La Città metropolitana opera secondo il metodo del confronto e del rispetto con gli enti locali, le forme associative, le organizzazioni rappresentative delle categorie produttive e le organizzazioni sindacali presenti sul territorio metropolitano. Specifiche forme di confronto collaborativo sono adottate nei procedimenti di elaborazione del piano strategico metropolitano e del piano territoriale generale.

Art. 26

Funzioni del Consiglio Metropolitano

2. Il Consiglio metropolitano:…o) approva a maggioranza assoluta dei componenti che rappresentino almeno la metà della popolazione della Città metropolitana e sentito il parere della Conferenza metropolitana, il Piano strategico, il Piano della mobilità metropolitana, il Piano rifiuti e il Piano territoriale generale;

Art. 31

Pianificazione strategica

7. Al Piano strategico si collegano il Bilancio di previsione ed il Piano territoriale.

Art. 34

Efficacia del Piano strategico

1. Il Piano strategico costituisce il riferimento generale per l’azione della Città metropolitana in coerenza con la relazione programmatica del Sindaco metropolitano. Gli altri atti di pianificazione e gli atti di carattere generale della Città metropolitana mettono in evidenza con specifica motivazione le loro relazioni col Piano strategico.

Art. 35

Pianificazione territoriale

1. La Città metropolitana cura la pianificazione di coordinamento e la pianificazione territoriale generale del proprio territorio in relazione al Piano strategico e secondo la disciplina della legislazione regionale sul governo del territorio, mediante un unico atto di pianificazione denominato Piano territoriale metropolitano, che comprende una componente strutturale ed una componente operativa, con misure di perequazione territoriale.

2. La componente strutturale del Piano territoriale stabilisce la conformazione delle zone selezionate a tempo indeterminato e, a questo scopo, recepisce dalla pianificazione sovraordinata:

  • la tutela bei beni culturali e delle aree di valore paesaggistico;
  • la definizione delle aree di rischio idraulico, idrogeologico e di erosione costiera incluse le politiche di adattamento e mitigazione del rischio previste dalla Regione;
  • le norme relative ai parchi ed alle aree naturali protette;

e, compiendo una esaustiva ricognizione dei vincoli, redige la Carta unica del territorio cui si atterranno i comuni nella redazione dei PUC. In aggiunta, individua:

  • le aree naturali protette e comunque di pregio da tutelare;
  • i beni culturali di valore identitario, storico e artistico da valorizzare;
  • il sistema delle infrastrutture di comunicazione materiale ed immateriale da mantenere in efficiente esercizio;
  • le grandi attrezzature d’interesse metropolitano da curare e sviluppare.

3. La componente operativa, di durata triennale, programma le azioni di interesse metropolitano da attuare da parte della città metropolitana e gli indirizzi per i Comuni della Città metropolitana. In particolare:

  • elabora la strategia di sviluppo economico e dell’occupazione prevedendo la relativa dinamica demografica e il fabbisogno abitativo per fornire ai Comuni gli obiettivi di dimensionamento dei PUC;
  • in relazione alla domanda abitativa, stabilisce politiche per la residenza sociale e l’organizzazione del territorio in modo da decongestionare le zone a rischio naturale (vulcanico, idrogeologico, o con problemi di erosione costiera);
  • stabilisce le aree da destinare alle attività produttive secondo le localizzazioni meglio connesse alle infrastrutture esistenti e previste, chiedendo ai Comuni interessati a modificare in tal senso i loro PUC;
  • copianifica con i Comuni coinvolti le attrezzature d’interesse metropolitano;
  • progetta le infrastrutture in grado di assicurare le comunicazioni per gli spostamenti interni all’area metropolitana e sviluppare legami ed accessibilità della Città metropolitana sulle lunghe e medie distanze con eventuali, ove necessario, accordi di programma con gli enti competenti;
  • promuove la riqualificazione ed il rinnovo delle aree degradate e dismesse;
  • promuove la rete dei siti Unesco e la riqualificazione delle buffer zone;
  • valorizza e riqualifica i siti di maggiore attrazione e di valore archeologico, storico, monumentale e paesaggistico;
  • stabilisce progetti di connessione ambientale tra le aree di valore naturalistico;
  • formula progetti e regolamenti per promuovere l’ecoefficienza e l’efficienza energetica delle aree urbanizzate, il risparmio delle risorse non rinnovabili, la permeabilità del suolo;
  • persegue l’integrazione e la semplificazione delle normative di edilizia locale al fine di pervenire ad un regolamento edilizio tipo per l’intera area metropolitana;
  • individua e promuove gli ambiti agricoli strategici, valorizzando il ruolo dell’agricoltura metropolitana.

4. La Città metropolitana, su richiesta dei Comuni, li assiste nella redazione della componente strutturale dei PUC, utilizzando gli studi e le elaborazioni strutturali del Piano territoriale metropolitano.

5. Il Sindaco metropolitano presenta la proposta di Piano territoriale con la quale avvia la procedura di consultazione e di valutazione ambientale strategica. Sul progetto di Piano metropolitano esprimono il loro parere la Conferenza metropolitana e il Forum metropolitano. Il progetto di Piano è adottato dal Consiglio metropolitano, congiuntamente al rapporto ambientale pubblicato per le osservazioni.

6. Entro 120 giorni il piano, integrato delle osservazioni e del rapporto ambientale è inviato alle amministrazioni competenti per il rilascio dei pareri obbligatori, acquisiti i quali è approvato dal Consiglio metropolitano.

7. La Città metropolitana promuove la conoscenza aggiornata dei fenomeni territoriali attraverso la partecipazione al Sistema Informativo Territoriale integrato (SIT), secondo la disciplina regionale in materia.

Art. 36

Rete della mobilità metropolitana

1. Il Piano della rete della mobilità metropolitana è integrato nel Piano territoriale metropolitano e comprende le previsioni relative alle infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime ed aeroportuali, di concerto con gli enti competenti, assicurando la compatibilità e l’integrazione con la trasformazione dell’insediamento e la distribuzione delle funzioni. Il Piano territoriale assicura, per ciascuna area omogenea, l’integrazione delle reti e dei servizi di trasporto pubblico metropolitano con quello locale.

2. La Città metropolitana promuove la intermodalità del trasporto e progetta i nodi di scambio multimodale, potenzia il trasporto pubblico di massa offrendo una competitività di costo e di servizio rispetto a quello privato.

3. Per l’esercizio unitario delle funzioni in materia di trasporto pubblico, la Città metropolitana opera attraverso apposita agenzia per il trasporto pubblico metropolitano. Ai fini dell’integrazione del servizio, l’agenzia si coordina con le altre agenzie regionali per il trasporto pubblico e con la Regione Campania, in particolare ai fini dell’integrazione con il servizio ferroviario regionale.

Art. 37

Servizi pubblici di ambito metropolitano

1. La Città metropolitana cura la pianificazione, la programmazione e l’organizzazione dei servizi pubblici di interesse metropolitano a rete di rilevanza economica di ambito metropolitano, compreso quello del ciclo integrato dei rifiuti.

2. La Città metropolitana promuove e attua politiche pubbliche ispirate ai principi di prevenzione nella produzione di rifiuti, di riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti medesimi allo scopo di approssimarsi all’obiettivo di rifiuti zero, prevedendo comunque anche la realizzazione di una coerente e adeguata rete impiantistica.

3. La Città metropolitana si impegna a realizzare il governo dell’acqua, risorsa pubblica, su scala metropolitana e provvede, nell’ambito delle proprie competenze, al reinvestimento degli utili del servizio idrico integrato nel servizio stesso; assicura la proprietà pubblica delle reti; garantisce qualità ed efficienza del servizio, uso razionale ed accessibilità per tutti, secondo principi di equità e di tutela delle fasce deboli.

Art. 38

Sicurezza integrata e protezione civile

1. Al Piano territoriale metropolitano sono demandati gli studi e i provvedimenti per giungere ad un assetto del territorio meglio adeguato alla prevenzione dei rischi naturali e specialmente di quello vulcanico, idrico ed idrogeologico. Nello stesso documento si dovrà prevedere una strategia di adattamento e mitigazione dei rischi derivanti dal riscaldamento globale e coordinare i piani di protezione civile dei comuni.

2. La Città metropolitana garantisce, attraverso il Corpo di Polizia della Città metropolitana, le politiche di sicurezza integrata a supporto e in coordinamento con l’azione delle polizie locali dei Comuni che la costituiscono.