Agenda Urbana - I principali progetti nel comune capoluogo e a livello metropolitano

Il terminal Offshore di Venezia è un progetto in grado di trasformare un obbligo di legge in una leva per la crescita e un limite fisico in un’opportunità, infatti:

  • la Legge per la Salvaguardia di Venezia (l. 798/84) impone di estromettere le petroliere dalla laguna
  • il porto di Venezia ha un limite di accessibilità nautica dettato dall’entrata in funzione del sistema MoSE realizzato per proteggere la città dalle acque alte.

Il progetto Offshore supera l’obbligo di legge e il limite di accessibilità associando alla costruzione in altura di un terminal petrolifero, la costruzione di un terminal container.
Con fondali a 12 metri il porto di Venezia oggi può ospitare navi fino ad un massimo di 7000 TEU; una capacità ricettiva non più sufficiente a rimanere competitivi nel mercato dello shipping globale che conta su navi fino a 18.000 TEU, già in esercizio, alle quali si affiancheranno presto navi da 22.000 TEU, in costruzione.
Posizionata a 8 miglia al largo dalla costa dove i fondali hanno una profondità naturale di almeno 20 metri, la piattaforma Offshore consentirà al sistema portuale italiano di ricevere anche le portacontainer più grandi fino a 18.000 teu, oggi e quelle, oltre i 20.000 teu, di domani.
Le risorse stimate necessarie per la realizzazione dell’intero sistema si attestano attestano attorno ai 2.1 miliardi di euro.

Link al sito del progetto

La progettazione definitiva del sistema portuale offshore è stata aggiudicata al gruppo italo-cinese 4C3, guidato dalla China Communication Constructions Company Group e formato dalle società 3Ti Progetti Italia ed E-Ambiente.

Il progetto Venice Innovation Hub nasce dall’intesa fra i quattro rettori dell’Università Ca’ Foscari Venezia, dell’Università degli Studi di Padova, dell’Università di Verona e dell’Università Iuav di Venezia. L’hub, che avrà sede al Vega di Marghera “ambisce a costituire nel nordest Italia un ecosistema capace di mettere in relazione le imprese (manifatturiere e di servizi per il manifatturiero, grandi e medio-piccole, consolidate e startup, locali e internazionali) con gli attori dell’innovazione (startupper, ricercatori e studenti di area scientificotecnologica e socio-umanistica delle università e dei centri di ricerca applicata collegati) e con gli investitori (pubblici e privati, finanziari e industriali) per sviluppare un nuovo “rinascimento” industriale ma anche culturale del (Tri)Veneto”.