PIANO TERRITORIALE GENERALE METROPOLITANO

La pianificazione territoriale è una delle funzioni fondamentali assegnate dalla riforma “Delrio” alla Città metropolitana, nelle declinazioni di pianificazione territoriale generale metropolitana (comma 44, let b, art. 1 unico della legge 56/14) o di pianificazione territoriale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell´ambiente, per gli aspetti di competenza (comma 85, let a, art. 1 unico della legge 56/14).

Nella Normativa Statutaria è previsto che la Città Metropolitana curi la pianificazione di coordinamento e la pianificazione territoriale generale attraverso il Piano territoriale metropolitano, composto da una componente strutturale, che stabilisce la conformazione delle zone selezionate a tempo indeterminato,  e da una componente operativa, che programma le azioni di interesse metropolitano da attuare da parte della città metropolitana e gli indirizzi per i Comuni della Città metropolitana nell’arco di un triennio (art. 35).

PIANO TERRITORIALE COORDINAMENTO VIGENTE (PTC)

Allo stato nella Città Metropolitana non è vigente alcuno strumento di pianificazione di area vasta, in quanto il procedimento di approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) risulta correlato all’adozione della Proposta di Piano, in uno con il Rapporto Ambientale e la Sintesi non Tecnica.

Il Piano Territoriale di Coordinamento (ptc) è stato adottato con Deliberazione del Sindaco Metropolitano n. 25 del 29 gennaio 2016, pubblicata il successivo 3 febbraio e dichiarata immediatamente eseguibile.

Il PTC recupera il PTCP del 2007 ed è destinato a costituire il punto di partenza per il futuro Piano Territoriale Metropolitano che, come stabilito dall’articolo 35 dello Statuto della Città metropolitana, dovrà prevedere una componente strutturale ed una operativa.  I contenuti strutturali, prodotti nel corso del lungo iter di elaborazione del PTC, sono destinati a confluire nella componente strutturale, mentre in quella operativa saranno recepiti, e sviluppati, esclusivamente i punti strategici e gli elementi progettuali ritenuti ancora attuali per il territorio.

TEMI GENERALI E OBIETTIVI STRATEGICI DEL PTC

Secondo quanto stabilito nella sua Relazione Generale, il PTC riconosce, a partire dalla conoscenza del territorio i seguenti obiettivi prioritari (pp. 37-38):

  • diffondere la valorizzazione del paesaggio s u tutto i l territorio provinciale;
  • intrecciare all’insediamento umano una rete di naturalità diffusa;
  • realizzare un equilibrio della popolazione sul territorio con una offerta abitativa sostenibile;
  • indirizzare la politica di coesione verso quelle aree di esclusione e marginalità sociale accoppiate al degrado urbanistico edilizio;
  • indirizzare le attività produttive in armonia con il paesaggio e l’ambiente favorendo la crescita dell’occupazione;
  • riqualificare i siti dismessi, concentrare le localizzazioni e qualificare l’ambiente di lavoro;
  • migliorare la vivibilità dell’insediamento con una distribuzione dei servizi e delle attività diffusa ed equilibrata, accessibile ai cittadini;
  • elevare l’istruzione e la formazione con la diffusione delle infrastrutture della conoscenza in
    maniera capillare;
  • dinamizzare il sistema di comunicazione interno e le relazioni esterne particolarmente con le maggiori aree metropolitane contermini;

Gli obiettivi vengono perseguiti attraverso 4 “assi strategici ” (pp. 62-63):

“A) valorizzazione e riarticolazione del sistema urbano, in forme policentriche e reticolari atte a migliorare l’efficienza e l’efficacia delle città in quanto motori di sviluppo sostenibile, e da promuovere la competitività e la qualità diffusa del territorio provinciale;

B) conservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale, naturale, culturale e paesistico, in modo da rafforzare i valori identitari, l’attrattività e l’abitabilità del territorio provinciale e da propiziare forme sostenibili di sviluppo endogeno locale;

C) sviluppo, riorganizzazione e qualificazione della mobilità e dei trasporti pubblici in chiave intermodale, al fine di assecondare la riarticolazione urbana di cui al punto A, di ridurre le difficoltà d’accesso ai servi z i e alle risorse e di ridurre l’impatto ambientale del traffico e delle infrastrutture;

D) rafforzamento dei sistemi locali territoriali, della loro capacità di auto-organizzarsi e di affacciarsi sui circuiti sovralocali di scambio e produzione, concorrendo nel contempo ad assicurare il mantenimento e la riqualificazione del patrimonio ambientale, in particolare nello spazio rurale”.

TEMI E PROGETTI TERRITORIALI SPECIFICI

La struttura fisica della Città Metropolitana è contrassegnata dalla presenza di due sistemi specificamente rilevanti e qualificanti:

  • il sistema vulcanico, costituito da tre vulcani attivi (Vesuvio, Campi Flegrei, Isola di Ischia), la cui presenza rende pertanto necessaria , oltre alle strategie sul rischio sismico e idrogeologico, un’accurata gestione di quello vulcanico.
  • il sistema archeologico, parte del vasto patrimonio storico-culturale riconosciuto dall’UNESCO, che accoglie al suo interno oltre ai siti più noti (Sud-vesuviano con Ercolano-Pompei-Boscoreale-Oplonti-Stabia, Flegreo-cumano e Napoletano), un sistema in crescita nella zona giuglianese-acerrana (con centro nella zona di Atella, e nel Nolano con l’area archeologica di Cimitile-Nola-Avella).
LEGGE URBANISTICA REGIONALE VIGENTE

Legge regionale 17 dicembre 2004, n. 16 “Norme sul governo del territorio”