La Pianificazione territoriale della Città metropolitana di Bologna
PIANO TERRITORIALE GENERALE METROPOLITANO
La pianificazione territoriale è una delle funzioni fondamentali assegnate dalla riforma “Delrio” alla Città metropolitana, nelle declinazioni di pianificazione territoriale generale metropolitana (comma 44, let b, art. 1 unico della legge 56/14) o di pianificazione territoriale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell´ambiente, per gli aspetti di competenza (comma 85, let a, art. 1 unico della legge 56/14).
Nella Normativa Statutaria della Città metropolitana al PTGM è attribuito “il coordinamento della mobilità, le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture di competenza della comunità metropolitana, le politiche ambientali sostenibili e di sviluppo insediativo e di edilizia sociale, l’individuazione, lo sviluppo e l’attuazione dei poli funzionali e industriali metropolitani, nonché tutti i contenuti assegnati ai Piani territoriali di coordinamento di competenza delle Province” (art. 13). Nello stesso articolo sono definiti i principali obiettivi strategici su cui è indirizzato il PTGM: azzeramento del saldo del consumo di suolo, riqualificazione edilizia, rigenerazione urbana e risparmio energetico.
PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE VIGENTE (PTCP)
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) vigente è stato approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n.19 dell’ 30 marzo 2004 ed è stato oggetto di numerose varianti.
Secondo quanto riscontrato dalla lettura dell’intero corpo del PTCP a cura di Michelangelo Savino, responsabile scientifico della composizione e della redazione finale del suo Bilancio del 2012, il piano presenta alcuni aspetti innovativi dal punto di vista disciplinare e una filosofia articolata su 5 linee strategiche volte al perseguimento dei seguenti obiettivi generali:
- la costruzione di un sistema metropolitano integrato (monitoraggio delle politiche di localizzazione dei poli funzionali e la distribuzione dei grandi servizi di pregio, delle politiche di integrazione del trasporto pubblico locale e delle opere previste dal PMP, delle politiche di sviluppo dell’Edilizia Residenziale Sociale (ERS)) ;
- il contenimento del consumo di suolo (supporto al policentrismo insediativo, valorizzazione delle potenzialità del capoluogo e degli altri centri urbani, contenendo la diffusione degli insediamenti, sviluppo di ambiti sovracomunali per le attività produttive);
- la costruzione di una nuova politica per la mobilità (rafforzamento del ServizioFerroviario Metropolitano (SFM), incremento della qualità del servizio del trasporto pubblico su gomma e promozione di servizi flessibili in aree a domanda debole);
- la salvaguardia del territorio rurale (tutela e conservazione del sistema dei suoli agricoli produttivi, controllo degli incrementi della popolazione residente sparsa);
- creazione di un sistema innovativo di relazioni tra pianificazione d’area vasta e pianificazione locale, tra enti territoriali e diversi agenti di governo (ricorso ad Accordi Territoriali, con l’introduzione della perequazione urbanistica, per coordinare i processi di trasformazione del territorio e garantire la perfetta adesione dei diversi strumenti urbanistici comunali (PSC e POC) alle prescrizioni del PTCP).
Per un maggiore approfondimento sulla struttura del PTCP e sulle sue scelte strategiche si rimanda alla consultazione della Relazione Generale del PTCP di Bologna.
BILANCIO DEL PTCP 2012
BILANCIO DEL PTCP DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA – Rapporto 2012
Alla luce dei cambiamenti istituzionali (l’approvazione del Decreto “Salva Italia”, convertito nella legge 214 dal Parlamento, che prevede il trasferimento delle competenze svolte dalle Province, ai Comuni ed alla Regione) ed economici (crisi nazionale e locale) registrati dall’elaborazione del piano, la Provincia di Bologna ha pubblicato nel 2012 un al fine di verificare “se possa ancora ritenersi valida una progettazione ed una programmazione che, pur assumendo l’orizzonte di una qualità sociale e ambientale dello sviluppo, sono state pensate in un momento di ciclo economico ancora espansivo, o se – come da più parti si valuta – questa crisi non ci consegni l’opportunità di accelerare in tale direzione adottando coerenti e conseguenti modifiche.” (p. 11). Il rapporto è stato redatto dal Settore Pianificazione territoriale e Trasporti della Provincia di Bologna (coordinato da Alessandro Delpiano e Bruno Alampi) con la consulenza scientifica di Michelangelo Savino, responsabile anche della sua composizione e redazione finale.
“Le attività di bilancio di un piano territoriale riguardano nello specifico:
- le modifiche dello scenario di riferimento originario in relazione agli effetti derivanti direttamente dalle azioni del piano e dalle variabili non direttamente riconducibili ad esso;
- gli effetti sul territorio derivanti dal livello di raggiungimento dei suoi obiettivi ed il livello di efficienza con il quale tali obiettivi vengono raggiunti;
- la verifica del processo di piano nel suo complesso in riferimento alle modalità ed agli strumenti con i quali il piano viene attuato.
Il processo generale di bilancio del piano ha come finalità:
- la verifica dello stato di attuazione del piano in riferimento al recepimento dei contenuti e delle prescrizioni nella pianificazione comunale e nella pianificazione di settore;
- la valutazione del livello di efficacia degli obiettivi strategici del piano in riferimento alla congruità ed efficienza delle azioni individuate per raggiungere tali obiettivi;
- l’aggiornamento dello scenario di riferimento del piano in relazione alle modifiche territoriali intervenute;
- la valutazione degli effetti derivanti da interventi esterni al processo di piano e le eventuali azioni correttive da implementare in caso tali effetti siano non desiderati o desiderabili oppure di segno contrario agli obiettivi di piano;
- l’indicazione delle modalità di aggiornamento del piano.“
(Bilancio del PTCP della Provincia di Bologna 2012, pp. 21-22)
In questo primo bilancio sono ulteriormente enunciate le nuove sfide che la pianificazione deve assumere:
- “il contenimento del consumo del suolo e dell’insediamento in aree rurali;
- la rigenerazione degli insediamenti urbani ed artigianali e industriali attraverso la riqualificazione, anche energetica, del patrimonio edilizio esistente;
- la realizzazione di una nuova offerta di edilizia residenziale sociale, di dotazioni di interesse pubblico e generale e soggetta alla regia pubblica, anche con la partecipazione di attori privati e con soggetti competenti, anche attraverso l’applicazione della perequazione urbanistica;
- il miglioramento dell’efficienza delle reti infrastrutturali esistenti e la maggiore concretezza delle previsioni infrastrutturali programmate.” (Bilancio del PTCP della Provincia di Bologna 2012, p.24)
Il Bilancio è stato condotto attraverso il riconoscimento di 3 fasi di lavoro:
- individuazione di 5 strategie generali del PTCP da sottoporre a monitoraggio,
- individuazione degli obiettivi specifici,
- individuazione di 50 indicatori di monitoraggio, ripartiti tra le 5 strategie.
Strategie generali:
La costruzione del sistema metropolitano integrato (8 indicatori);
Il contrasto della dispersione insediativa e del consumo di suolo (8 indicatori);
Le politiche per la mobilità (17 indicatori);
La salvaguarda del territorio rurale (5 indicatori);
I rapporti tra pianificazione d’area vasta e pianificazione locale (11 indicatori).
Il Consumo di Suolo costituisce uno dei focus principale del rapporto, pertanto ad esso è dedicato un intero capitolo in cui sono specificati dati numerici, politiche e approcci metodologici.
LEGGE URBANISTICA REGIONALE VIGENTE
Legge Regionale 24 marzo 2000, n. 20 “Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio”
La Regione Emilia Romagna ha avviato un percorso partecipativo di ascolto per la redazione della nuova legge regionale improntato su una serie di seminari organizzati nelle diverse province, al fine di raccogliere suggerimenti e proposte.
Il 3 novembre è stata portata in Commissione Territorio e ambiente dall’assessore alla Programmazione territoriale, Raffaele Donini, la proposta di legge per la nuova legge urbanistica della Regione Emilia-Romagna intitolata “DISCIPLINA REGIONALE SULLA TUTELA E L’USO DEL TERRITORIO”.
La bozza formulata affronta il tema del futuro sviluppo urbano a partire dal riconoscimento di 8 obiettivi:
- ridurre le previsioni urbanistiche esistenti fuori dal territorio urbanizzato;
- introdurre il principio del consumo di suolo a saldo zero;
- promuovere la rigenerazione urbana e la riqualificazione degli edifici;
- valorizzare il territorio agricolo;
- sostenere chi vuol fare impresa;
- favorire la qualità dei progetti;
- pianificare in modo semplice e veloce;
- affermare il principio di legalità e trasparenza.
In una logica di semplificazione generale il progetto di legge si impegna nella riduzione degli strumenti urbanistici di Regione, Città Metropolitana, Aree vaste e Comuni. Nello specifico, la Regione si doterà di un nuovo Piano territoriale regionale, che conterrà al suo interno anche gli attuali piani paesistici e la parte infrastrutturale del Prit, la Città Metropolitana e le Aree vaste si doteranno di un Piano strategico Territoriale Metropolitano o d’Area Vasta, mentre i Comuni, che avranno tre anni di tempo dall’approvazione delle nuove norme per avviarne i procedimenti di approvazione, di un PUG-Piano Urbanistico Generale (un unico strumento che andrà a sostituire gli attuali PSC e RUE) per stabilire la programmazione e pianificazione di tutto il loro territorio. I Pug saranno quindi attuati attraverso “Accordi operativi” (che sostituiranno POC e PUA) che definiranno gli interventi da realizzare.
Regione Emilia-Romagna – Bozza del progetto di legge della nuova legge urbanistica
COMITATO URBANISTICO METROPOLITANO – CUM
La nuova Legge Urbanistica Regionale n. 24 del 2017, “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio” prevede, agli artt. 46 e 47, che presso la Città metropolitana di Bologna sia istituito il Comitato Urbanistico Metropolitano CUM, allo scopo di coordinare e integrare in un unico provvedimento:
- la partecipazione degli Enti con competenze urbanistiche all’iter di approvazione degli strumenti di pianificazione comunali;
- il rispetto dei limiti massimi di consumo di suolo e all’osservanza della disciplina delle nuove urbanizzazioni;
- la conformità del piano alla normativa vigente e la coerenza dello stesso alle previsioni di competenza degli altri strumenti di pianificazione;
- l’espressione del parere di sostenibilità ambientale e territoriale della Città metropolitana;
- l’acquisizione dei pareri, nulla osta e atti di assenso, comunque denominati, richiesti alla legge per gli strumenti di pianificazione comunale;
- l’intesa dell’Ente titolare sulla eventuale variazione dei piani di altri livelli territoriali.
In particolare, la Delibera di Giunta Regionale n. 954 del 25/6/2018, che regola la composizione e le modalità di funzionamento dei Comitati Urbanistici, stabilisce che il CUM si esprima, per i Comuni facenti parte del proprio ambito territoriale, sui seguenti strumenti urbanistici e le relative varianti:
- il Piano urbanistico generale PUG;
- gli accordi operativi che interessino, in tutto o in parte, aree collocate al di fuori dal perimetro del territorio urbanizzato;
- gli accordi operativi predisposti nel corso del periodo transitorio;
- i piani attuativi di iniziativa pubblica PAIP;
- ogni altro piano settoriale con valenza territoriale di scala comunale per il quale la legge non detti una specifica disciplina di approvazione.
La suddetta delibera ha ricevuto attuazione con Atto sindacale del 26/9/2018
RELAZIONE DI FINE MANDATO
La relazione di fine mandato è redatta ai sensi dell’art. 4 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n.149.
La relazione pubblicata nel marzo 2016 prende a riferimento il lustro 2011-15 in cui la Giunta Comunale è presieduta da Virginio Merola:
Comune di Bologna – Relazione di-fine mandato – 2015
Comune di Bologna – Relazione di fine mandato – 2015_performance
Comune di Bologna – Relazione-di-fine-mandato – 2015_presentazione consuntivo
Comune di Bologna – Relazione di fine mandato – 2015_schema budget
Comune di Bologna – Relazione di fine mandato – 2015_spending review
Questa relazione costituisce l’atto conclusivo di un metodico lavoro di rendicontazione puntualizzato dall’amministrazione per illustrare in modo sintetico gli esiti più significativi della propria azione. Questo documento è preceduto da un rendiconti parziale sulle performance conseguite nel periodo 2011-1013, aggiornato nel 2015 con l’estensione del periodo in esame al 2014.
La relazione della Città Metropolitana di Bologna è stata redatta dal Segretario Generale Avv. Luca Uguccioni in base all’articolo 4 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149 e sottoscritta dal Sindaco metropolitano Merola:
Citta metropolitana di Bologna – Relazione di fine mandato – 2015