Sindaco metropolitano

In base allo Statuto (art. 15), il Sindaco metropolitano è l’organo responsabile dell’amministrazione dell’ente e ne ha la rappresentanza legale.

Il Sindaco metropolitano, oltre a quelle riconosciute dalla legge e da altre disposizioni dello Statuto, esercita le seguenti attribuzioni:

a) approva, sulla base dei principi e criteri dettati dallo Statuto, il regolamento di organizzazione degli uffici e servizi, l’articolazione della struttura organizzativa e, su proposta del Direttore generale, una volta vagliato l’effettivo fabbisogno stimato dai dirigenti di riferimento, la relativa dotazione organica;

b) sentiti i Consiglieri delegati, approva il Piano Esecutivo di Gestione e degli Obiettivi in coerenza con il bilancio e con la sezione operativa del Documento Unico di Programmazione;

c) promuove e resiste alle liti ed esercita il potere di conciliare e transigere, conferendo a tal fine procura generale o speciale;

d) sovrintende all’attuazione ed al rispetto degli accordi stipulati con i Comuni ed ogni altro ente, avvalendosi, oltre che degli uffici, anche dei Consiglieri delegati; annualmente presenta al Consiglio metropolitano una relazione sullo stato di attuazione e sul funzionamento degli accordi e delle altre forme di collaborazione cui partecipa la Città metropolitana;

e) adotta ogni altro atto non attribuito dalla legge o dallo Statuto ai dirigenti o agli altri organi di governo della Città metropolitana.

Inoltre, il Sindaco può chiedere il preventivo parere del Consiglio e della Conferenza metropolitani su atti di sua competenza, al fine di ricevere orientamenti non vincolanti.

Entro novanta giorni dall’insediamento, il Sindaco metropolitano presenta al Consiglio ed alla Conferenza metropolitani le linee di pianificazione strategica sulle quali impostare il suo mandato, che le dibattono con manifestazione finale di voto.

Infine, l’art. 13 disciplina l’assunzione dei poteri del Consiglio in via d’urgenza da parte del Sindaco:

“In caso di motivata urgenza ed in presenza di eccezionali motivi, il Sindaco metropolitano può approvare atti di competenza del Consiglio, con esclusione dei regolamenti, degli atti di pianificazione, di organizzazione generale dei servizi pubblici, dei bilanci e loro variazioni derivanti dall’applicazione dell’eventuale avanzo non vincolato o disavanzo di amministrazione.

I provvedimenti adottati ai sensi del precedente comma devono essere ratificati nel corso della prima seduta utile del Consiglio e comunque entro i trenta giorni successivi alla loro adozione.”

Consiglio metropolitano

In base allo Statuto (art. 23), il Consiglio metropolitano è organo di indirizzo, programmazione e controllo, dotato di autonomia funzionale, organizzativa e finanziaria.
Oltre a quanto previsto dalla legge e dallo Statuto, il Consiglio metropolitano:

a) approva, a maggioranza dei suoi componenti in carica, i regolamenti, salvo quello di organizzazione degli uffici e servizi;

b) adotta la sezione strategica del Documento Unico di Programmazione, i bilanci, le loro variazioni e li approva in via definitiva, previo parere della Conferenza metropolitana ove previsto dallo Statuto;

c) approva la sezione operativa del Documento Unico di Programmazione e gli altri strumenti di pianificazione e programmazione, compresi i Piani di Assetto del Territorio dei Comuni, anche in regime di copianificazione, nonché i pareri da rendere in tali ambiti;

d) approva le convenzioni con i Comuni e le loro forme associative, anche mediante schema-tipo aperto a successive adesioni, nonché quelle con soggetti esterni chiamati a supportare, in base allo Statuto, le attività degli uffici e servizi; le conseguenti proposte deliberative del Consiglio metropolitano devono essere comunicate ai componenti della Conferenza metropolitana almeno trenta giorni prima della loro approvazione;

e) approva la costituzione e partecipazione ad agenzie, società ed altri enti, nonché il recesso, la dismissione o scioglimento, le modifiche statutarie nonché gli indirizzi generali di riferimento per la loro attività; le conseguenti proposte deliberative del Consiglio metropolitano devono essere comunicate ai componenti della Conferenza metropolitana almeno trenta giorni prima della loro approvazione;

f) approva gli atti di regolazione e le modalità di gestione dei servizi pubblici;

g) costituisce, d’intesa con la Regione, zone omogenee per specifiche funzioni;

h) approva i criteri generali per la designazione, nomina e revoca dei rappresentanti della Città metropolitana da parte del Sindaco;

i) approva l’istituzione e l’ordinamento dei tributi, con esclusione delle relative aliquote, e la disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei beni e dei servizi;

j) dispone gli acquisti e le alienazioni immobiliari, gli appalti e le concessioni non già previste in altri atti consiliari, salvo che non rientrino nell’ordinaria amministrazione;

k) delibera la contrazione di mutui e le aperture di credito non previsti espressamente in atti fondamentali del Consiglio ed i prestiti obbligazionari;

l) elegge, alla scadenza, il Difensore civico, regolamentandone preventivamente i requisiti e le prerogative, a condizione che i Consigli di almeno un terzo dei Comuni metropolitani ne richiedano il convenzionamento.

Conferenza metropolitana

In base all’art. 18 dello Statuto,

La Conferenza esercita le attribuzioni riconosciutegli dalla legge e dallo Statuto, svolgendo i seguenti compiti:

a) deliberativi, nei casi previsti dalla legge;

b) propositivi, nel formulare atti di indirizzo e proposte deliberative al Sindaco ed al Consiglio metropolitano su ogni oggetto di interesse della Città metropolitana;

c) consultivi, attraverso pareri su ogni questione prevista dallo Statuto o sottoposta dal Sindaco metropolitano.

Gli atti di indirizzo ed i pareri della Conferenza metropolitana non sono né obbligatori né vincolanti, salvo il caso in cui la legge o lo Statuto prevedano diversamente. I pareri della Conferenza possono essere favorevolmente condizionati a contestuali modifiche delle relative proposte. Se la Conferenza, nella seduta recante all’ordine del giorno il parere richiesto, per qualsiasi motivo, non si pronuncia validamente, se ne prescinde.